venerdì 11 ottobre 2013

"Anche Se a Londra Piove", il successo di Enrico Atti





Anche Se a Londra Piove” (Tempo al Libro Editore, 2012) è un libro di Enrico Atti, scrittore centese già pubblicato nella “Giovane Antologia Faentina” con il suo racconto “Sangue e Traminer”.

Quanto a questo romanzo mi piace metterlo giù come una buona presa per il culo. Ci sono delle spie, magari la copertina con la foto dai colori elettrici Anni 90 che vanno d'accordo coi pezzi Brit che piacciono tanto a Giulio, ma che, di controcorrente alla classica storiella di fuga italiana a Londra dai soliti 3 momenti narrativi “che palle”, cambia il colore del té con quello che potrebbe essere un detergente blu, del detersivo, diciamo anche un po' della pioggia acida londinese che sostituisce così bene i due soliti cuori a pennarello sulla pietra di Trafalgar Sq.
In questo senso, senza sacrificare ciò che accade, il libro è un po' un manifesto di quello che mi piacerebbe definire l “Attismo” più nero, il quale non pare andare a braccetto con le storie confezionate ad arte per nuove e vecchie generazioni di teenagers che oggi scelgono ancora Londra a Berlino, ma più alla catastrofe di un personaggio, Giulio, in cui storia italiana e scazzo giovanile (e anche buona volontà) si fondono in un perfetto soggetto intrattenitore.
Il libro, oltre che a contenere delle memorie in prima persona, scandite originalmente da una complilation “umorale” (i nomi dei capitoli), è un manuale d'uso della metropoli di chi a 19 anni lascia l'Italia dopo un amore finito male. Dalla spesa, alle lavatrici, ai coinquilini, alle donne, alle amiche delle donne, alla testa al muro a cui si alternano momenti di viva rigenerazione, il libro è un successo, e vi mette nelle condizioni di invidiare chi mai un Giulio vero lo conosca uguale a quello della storia.

Il libro è stato già presentato e continua ad essere presentato nel bolognese – ma quest'estate anche in una caldissima accoglienza Cagliaritana “letta” dal bravo Dario Cosseddu e curata dal mito Carlo Birocchi. Enrico Atti, la cui favella è quella di un ottimo conduttore radiofonico, intrattiene sfiorando i lati frastagliati della storia, della quale però non vuole concedere nessun esito.
Anche per questo dovete comprarlo.

Fabrizio Marciante



Enrico Atti in questo romanzo dà voce, anima e corpo, a Giulio. Un ragazzo di provincia come tanti che un bel giorno arriva all'apice della sopportazione e decide di scappare. Scappare dal faccia a faccia con la vita, scappare dalle responsabilità e dalla monotonia. Prende un biglietto di sola andata per Londra, la città dei sognatori, senza obbiettivi particolari. Lì scopre che le cose da cui voleva scappare lo hanno inseguito e non se ne libererà facilmente.
Il ritratto di una generazione incarnato in un unico romanzo. Semplice, scorrevole e a tratti commovente.


Francesca Marchesani



Ho letto “Anche se a Londra piove” da quasi un anno e ancora ricordo distintamente personaggi, dettagli e “canzoni” che ascoltava Giulio nel suo iPod. Il libro mi piace perché ci fa perfettamente comprendere le emozioni che prova il protagonista prima di emigrare, e le sensazioni che ha in seguito vivendo la metropoli inglese. Avendo vissuto anch'io un anno nella capitale inglese posso dire che la storia narrata rispecchia fedelmente la realtà intesa come fenomeno di giovani emigrati a Londra, e quindi, soprattutto in questi anni in cui tale fenomeno è alquanto elevato, il libro potrebbe anche essere inserito nella categoria “attualità”.

Mark Reeds



In poche parole vorrei dire che è un libro che merita, in quanto la storia è piacevole e scorrevole (anche per chi come me non è un abitué della lettura), ma soprattutto una "chicca" è l'ironia pungente di Atti che si coglie in una grande serie di battute per palati fini.
Un altro bello spunto è dato dal fatto delle "citazioni musicali" , particolarità che lo rendono un libro "diverso" e appunto per quello, curioso, che ti incolla alle pagine finchè non finisci tutta la storia.

Saverio Magri



L'ho trovata una lettura avvincente piena di riferimenti a fatti che qualunque ragazzo vive o può aver vissuto, e questo lo rende un romanzo adattissimo a un pubblico di giovani.
E' un romanzo ricco di umorismo così da non renderlo mieloso, e il fatto che sia costantemente legato alla musica, fa si che il lettore possa essere coinvolto maggiormente, ritrovandosi magari nei brani citati nel libro!
Questo romanzo lo consiglierei a chiunque sia interessato a capire come un giovane di 24 anni vive l'esperienza della ricerca di nuove opportunità in uno stato diverso dal suo incontrando difficoltà e cercando modi per superarle.
Nel libro vengono trattati svariati temi quali la droga, l'alcool, l'integrazione in una nuova società e il pregiudizio, ma anche temi come l'amore e la sessualità visti in un'ottica molto personale ma comunque decisamente aperta.

Emanuele Callegari



Anche Se A Londra Piove è un romanzo di suoni, sogni e realtà. E' quello che potrei definire un buildungsroman indie:il passaggio di Giulio dal paese emiliano alla realtà londinese con la sola compagnia di ciò che in fondo gli ha fatto desiderare questo passaggio, la musica.
L'esperienza londinese regala a Giulio molte esperienze che nel suo paese nativo non avrebbe potuto sognare, ma allo stesso tempo lo priva dell'ingenuità e delle certezze adolescenziali. Più che un viaggio, quello di Giulio a Londra è un vero e proprio allunamento, tanto è differente il mondo circostante.
Anche Se A Londra Piove altro non è che la cronaca di viaggio di questo astronauta adolescente, viaggio che avrà soprattutto l'effetto di renderlo estraneo sia a S. Stefano di Stopasso (posto da cui egli proviene) che a Londra, che si rivela essere un pugno a tutte le idealizzazioni e i sogni musicali di un giovane come un altro.  
Come diceva qualcuno: “ogni scelta è un'opportunità che ha il sapore di mille rimpianti” Giulio questo avrà tutto il tempo di scoprirlo, ma almeno col suo fido iPod con se.

Giuseppe Forte



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